SCHEMA DI DOCUMENTO SULLE REGOLE PER CORRETTI RAPPORTI INTRAGRUPPO.

 

PREMESSA

Le origini delle Cooperative di trasporto e movimentazione merci sono relativamente recenti e si fondano sulla necessità di difendere i lavoratori autonomi in balia di un mercato selvaggio e senza regole.

Solo con l’introduzione della legge 298 per il trasporto e della legge 407 per il facchinaggio, si comincia a regolamentare timidamente e in modo incompiuto questa attività.

I protagonisti di tali aggregazioni sono il Sindacato per i lavoratori autonomi e le Organizzazioni dell’Artigianato per i trasportatori artigiani.

La nascita di queste aggregazioni, spesso in forma cooperativa si ispira ad una filosofia di difesa delle tariffe e di limitazione della concorrenza fra singoli per mantenere a livelli dignitosi gli incassi.

Nascono così piccole Cooperative con base comunale segnate con profondi sospetti nei confronti del mondo intero.

Da allora ad oggi abbiamo assistito a forti cambiamenti nei due comparti, con la nascita di alcune grandi imprese di trasporto e di servizi di movimentazione.

Nella realtà della nostra Regione, insieme alle cooperative rimaste alle dimensioni e filosofie originarie, è ancora troppo presente nei gruppi dirigenti una cultura imprenditoriale eccessivamente caratterizzata da senso di diffidenza nei confronti degli altri , una concezione statica di difesa dei propri associati , che ci devono rendere consapevoli delle difficoltà da affrontare e da superare.

 

IL NUOVO SCENARIO

I prossimi anni saranno caratterizzati da globalizzazione e flessibilizzazione dei mercati che imporranno anche profondi cambiamenti culturali: - la difesa del socio si realizzerà attraverso aumento di capacità strategiche e imprenditoriali.

I clienti sono ormai orientati verso la terzializzzazione nell’ambito di scelte organizzative ispirate dai metodi della lean production.

Le aspettative possono essere così riassunte:

Tutto ciò si realizza di solito, attraverso processi di outsourcing che consiste nella esternalizzazione di parti complesse della attività aziendale( sempre meno solo una parte) e di conseguenza della scelta di partners orientati dalla stessa filosofia aziendale e dalla necessaria capacità di investimento.

Tutto ciò in una dimensione diretta o indiretta europea se non mondiale. Basti pensare come sia anacronistico difendere il divieto per le Ditte straniere di fare cabotaggio interno in tempo di Euro.

Anche la legislazione perciò sarà sempre più orientata alla liberalizzazione e, di conseguenza, meno protettiva. Sarà infatti, impossibile difendere tariffe per legge, mentre forse potranno avere successo strategie che tentano di ottenere leggi che selezionino l’accesso al mercato.

A Fronte di questo tipi di domanda e con un quadro legislativo che dovrebbe assumere queste caratteristiche, i competitori si potrebbero classificare nel modo seguente:

A) I clienti che non possono o non vogliono terzializzare in modo completo per motivi di analisi Costi-benefici, non percezione dei vantaggi, cultura aziendale, rapporti sindacali.

B) Coloro che già oggi sono in grado di fornire i servizi integrati richiesti, caratterizzati per Know-how, diffusione nazionale od europea, capacità di investimento.

C) Coloro che fanno del prezzo l’arma vincente: di solito senza organizzatori , fornitori di pure Prestazioni, operano ai confini della legalità o sono parte integrante di organizzazioni delinquenziali.

 

L’OFFERTA COOPERATIVA

Le cooperative sono generalmente consapevoli dei cambiamenti in atto e sono di fronte a scelte importanti per il loro futuro.

La scelta fondamentale consiste nel tentare di essere protagonisti nella fornitura completa di servizi terziarizzati o rassegnarsi a lavorare per quelle imprese che detengono i traffici o sviluppano offerte complesse.

A corollario di quanto detto le ulteriori scelte possono essere di:

  1. Muoversi autonomamente per fornire servizi complessi.
  2. Rimanere fornitori di servizi semplici.
  3. Tenere quelle nicchie di mercato che finora hanno dato buoni frutti.
  4. costruire una politica di gruppo per fornire servizi complessi anche a grandi clienti.

In quest’ultimo caso è opportuno stabilire norme di comportamento.

 

LE REGOLE

Per sconfiggere definitivamente la diffidenza che caratterizza a volte, i rapporti fra cooperative, è opportuno prendere spunto dal codice quadro approvato dalla Lega Delle cooperative nel 1995 e che dovrebbe ispirare i comportamenti di tutte le cooperative di lega.

Tutte le più importanti regole debbono essere ispirate da criteri di equità ed eticità.

L’assunzione di principi e valori comuni, aumenta la coesione di gruppo, massimizza l’efficienza di tutta l’organizzazione , diffonde l’immagine di buona reputazione.

Si possono pertanto individuare regole di tre ordini: Sociale, imprenditoriale, legislativa.

Le regole sociali consistono nella coerenza interna a ciascuna cooperativa con i contenuti degli statuti e possono così essere riassunti:

  1. difendere l’occupazione dei soci migliorandone le condizioni e professionali almeno nel medio periodo.
  2. Essere trasparenti, onesti e corretti.
  3. 3)Fare crescere la partecipazione e la democrazia cooperativa.

  4. Tendere alla soddisfazione del cliente rafforzando la capacità di produrre reddito attraverso l’investimento e l’innovazione.
  5. Valorizzare la propria storia consapevoli della importanza e della necessità del cambiamento, favorendo anche il senso di appartenenza al Movimento Cooperativo.

Se ciascuna cooperativa ha assunto nel profondo le regole a cui attenersi allora diventa più facile aderire ad alcune regole imprenditoriali come:

  1. Ogni cooperativa può partecipare alle politiche di gruppo con pari dignità.
  2. Le strategie e i piani poliennali e devono essere esplicitati e pubblici.
  3. I progetti comuni si sviluppano solo quando si verificano coincidenze di strategie e di interessi.
  4. Sui progetti comuni i partecipanti devono mettere a disposizione di tutti le informazioni in proprio possesso e soprattutto quelle relative a:
  5. d1) le caratteristiche del servizio da offrire

    d2) i costi che il cliente può sopportare

    d3) gli investimenti necessari per fornire il servizio.

    d4) I rischi che comporta quella iniziativa imprenditoriale

    d5) La capacità del partecipante di fornire parti di un servizio

    d6) I costi minimi a cui si può partecipare

  6. Ogni partecipante garantisce la massima diligenza nella parte di sua competenza.

L’impegno a realizzare i progetti deve essere ispirato ai principi di eticità e onestà fra Cooperative che collaborano.

Tutto ciò sarà più agevole se anche la legislazione farà passi in avanti nella direzione da noi richiesta; a fronte di progetti di delegificazione e liberalizzazione si costruiscano più severi controlli relativi agli accessi e alla gestione della attività di trasporto e di quella di movimentazione per impedire che i competitori che lavorano ai limiti della legalità portino il settore a livelli sempre più bassi dove è impossibile realizzare qualità.

 

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